Si è laureata in Lettere Antiche all’Università degli Studi di
Milano. Nella sua vita ha viaggiato molto, vivendo in dieci città diverse. Attualmente
vive a Sarajevo. L’autrice proveniente dalla Scuola Holden di Alessandro
Baricco, ha affinato la scrittura, specializzandosi nell’arte di raccontare
storie. Arrivò a Firenze nell’ottobre 2013 per lavorare con Renzi, e ha
continuato fino a novembre, quando ha scritto una lunga email di congedo.
Traduttrice dal greco, visiting professor presso
l'Universidad de Los Andes di Bogotá e l'UNAM di Città del
Messico e presidente 2019 del Festival de l'histoire di Blois, è stata
finalista in Francia al Prix des Lecteurs.
Scrive di cultura e libri per “La Stampa”,
“D - la Repubblica” e “Il Messaggero”.
Andrea Marcolongo è l’autrice
di due bellissimi romanzi sull’amore per il greco, lingua definita morta, ma
che per lei è sempre viva nella mente e nei pensieri di chi la studia.
Il greco, per Andrea Marcolongo, è una lingua geniale perché permette al
parlante “di fare i conti prima con sé stesso e poi di dire, esprimendo concetti
complessi con parole semplici e oneste”, come ci spiega nel suo primo libro, edito
Laterza e pubblicato il 22 settembre 2016.
“La misura eroica”, pubblicato il 6 marzo 2018, è il
suo secondo romanzo; racconta di un viaggio non tanto geografico quanto
interiore: un percorso di maturazione che parte da noi stessi, se scegliamo di
avere il coraggio di intraprenderlo. Coraggio di lasciarci tutto alle spalle,
per quanto sia difficile, e partire per riscoprire noi stessi e approdare al
porto della nostra felicità.
Citando il libro, “Siamo al mondo per
cadere, per poi rialzarci. […] Fallire non significa inciampare, ma scegliere
di restare a terra”.
Attraverso
un’analisi delle Argonautiche di Apollonio Rodio, Andrea Marcolongo ci conduce
ad una riflessione sulla nostra vita e tutte le emozioni che la rendono
l’avventura meravigliosa che è. La gioia, ma anche il dolore necessario per
crescere e maturare. Come Giasone e Medea, tutti abbiamo dentro di noi il
coraggio per partire, basta solo trovarlo ed accoglierlo.
Bel post!
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