sabato 18 aprile 2020

Recensione: Scarafaggi di vetro di Claudia Polsinelli

Salve lettori!
Oggi vi parlo di un libro che mi ha colpita molto, lasciandomi frastornata a fine lettura, incapace di muovermi. Un libro su cui ho dovuto riflettere per un paio di giorni prima di poter scrivere una recensione.
Il romanzo in questione è "Scarafaggi di vetro" di Claudia Polsinelli, attualmente disponibile in preordine per supportarlo nella campagna di crowfunding A QUESTO LINK





Casa editrice: bookabook
Data prevista: novembre 2020
Pagine: 92
Prezzo: €12,00 cartaceo/ €6,99 ebook




TRAMA
Mario scrive a Virginia. Scrive di albe, rintocchi e lune piene; scrive da irato, fragile e docile davanti a caffè amari e luoghi da collezione.
Mario incontra Rachele, ma il corpo di donna che si insinua tra i suoi sogni notturni o in quelli a occhi aperti rimane lo stesso. Il profumo di tabacco secco e fragole che porta Virginia sul collo è solo suo e di giorni lontani.
Il passato diventa presente. Mario e Virginia sono scarafaggi distanti: uno pedina, l’altro si infila nel tempo futuro.
La corsa vana e la meta intangibile saranno vetro. Mille pezzi di vetro ed eterna ossessione.



RECENSIONE

La storia segue le vicende di Mario, un giornalista apparentemente normale che sta cercando, con difficoltà, di superare la separazione da Virginia, la ragazza di cui era innamorato. La rivede in ogni gesto, in ogni luogo. Cerca di dimenticarla uscendo con una ragazza di nome Rachele, ma ogni suo respiro non fa altro che ricordargli che vorrebbe che al suo posto ci fosse Virginia, con le sue abitudini, il suo profumo, la sua voce. Le scrive delle lettere per ripercorrere la loro storia d'amore, per ricordarle che lui è lì e resterà per sempre con lei.
Sin dall'inizio il lettore riesce a comprendere che in Mario c'è però qualcosa che non quadra, anche se non riesce subito a comprendere cosa in particolare: alcuni suoi comportamenti sono fin troppo strani.

Lui è ossessionato da Virginia, la vuole solo per sè, ed alcuni passaggi del libro, in cui si vede davvero la sua malattia, sono davvero inquietanti. Non si tratta spesso il tema dello stalking e dell'ossessione dal punto di vista del carnefice, ma Claudia Polsinelli riesce a dare una visione a 360 gradi della figura di Mario, rendendolo spaventosamente umano, ma allo stesso tempo disprezzabile. 
Le emozioni da lui provate sono vive, palpabili, e diventano sempre più intense proseguendo la lettura, fino ad arrivare a un finale che mi ha psicologicamente distrutta, spiazzata. 

Con uno stile scorrevole, coinvolgente e capace di emozionare non poco, la Polsinelli presenta un romanzo interessantissimo, che mi ha coinvolta moltissimo, da cui non sono riuscita a staccarmi fino alla conclusione. Anche dopo, ho fissato un punto imprecisato per non so quanto tempo, cercando di elaborare quello che avevo appena letto. Bellissimo e super consigliato!


NOTE SULL'AUTRICE
Claudia Polsinelli ha 27 anni, è nata a Sora ma si è trasferita a Firenze per lavorare nell’ufficio stampa della Fondazione Toscana Spettacolo. Ha vissuto a Roma per tre anni, dove ha frequentato la triennale in Lettere moderne all’Università di Roma La Sapienza e ha lavorato come articolista per un giornale online. Si è trasferita a Torino per seguire il suo più grande sogno: diventare una scrittrice. Ha preso il diploma di Storytelling and Performing Arts della Scuola Holden, dove ha passato due anni, e da cui è uscita terminando il suo romanzo, che prima si intitolava “20” e ora si chiama “Scarafaggi di vetro”, sotto consiglio della casa editrice.

lunedì 13 aprile 2020

Recensione: Posso dirlo a te soltanto di Paolo Cuomo

Salve lettori!
Oggi vi propongo un libro molto carino, che mi ha tenuto piacevole compagnia per una serata, "Posso dirlo a te soltanto" di Paolo Cuomo. Ringrazio di cuore la casa editrice per la copia inviatami <3







Casa editrice: Bookabook
Data d'uscita: 21 febbraio 2020
Pagine: 152
Prezzo: €12,00 cartaceo/ €6,99 ebookAcquistalo QUI




TRAMA
Rita è una quattordicenne ironica e sensibile. Le sue giornate si dividono fra la scuola, l'amicizia con Lisa e le prime cotte, fra i sogni a occhi aperti e le riflessioni sulla vita. Non è spensierata come potrebbe apparire: un dolore mai risolto, dovuto alla perdita della mamma, mina infatti la sua quotidianità e la induce prima a rifugiarsi in un disturbo alimentare, poi a preferire il mondo virtuale alla compagnia dell'apprensivo papà. Tuttavia è proprio in una chat che Rita fa l'incontro che cambierà il suo modo di guardare il mondo e, ancor prima, se stessa. Un incontro che metterà a nudo la sua anima e le mostrerà come la felicità sia spesso molto più vicina di quanto non si immagini.


RECENSIONE

"Posso dirlo a te soltanto" è la storia di una ragazza di soli quattordici anni che si trova all'inizio della scuola superiore. Questo passaggio rappresenta per alcuni un netto cambiamento, che segna quasi una linea di confine tra l'infanzia e l'adolescenza, ma Rita non avverte tutta questa differenza. Forse perchè lei è stata costretta a crescere troppo in fretta dopo la morte della mamma. Da allora si è allontanata molto anche dal padre, nonostante lui sia alla continua e disperata ricerca di un contatto con lei. Ha finito per rifugiarsi in un disturbo alimentare, che l'avrebbe consumata se lei un giorno non avesse conosciuto online un certo Luca01, che con i suoi discorsi sulla vita e il suo umorismo la renderà felice, come mai era stata prima. 

Questo libro nasconde, dietro un'apparente leggerezza, un significato ben più profondo. Tocca temi molto importanti, come la perdita di un genitore e i disturbi alimentari, ed anche se mi sarebbe piaciuto se fossero stati approfonditi maggiormente, sono stati trattati con un tatto e una delicatezza che ho adorato. Il finale mi ha sorpresa, nessuno spoiler, ovvio, ma secondo me è assolutamente perfetto. 

Molte delle situazioni, le prime volte vissute da Rita sono un po' quelle di tutti, in cui moltissimi si potranno rivedere, ed è una caratteristica che ho molto apprezzato. Se dovessi però dire qualcosa di "negativo", sarebbe che i giovani di oggi(mi ci metto anche io che ho la stessa età di Rita!) non usano più certe espressioni tipiche forse degli anni 90. Ma la cosa non mi ha dato fastidio dopotutto, mi ha solo fatto sorridere. 

Come facilmente intuibile, questo libro io lo consiglio davvero, perchè fa bene al cuore. Ottimo per passare qualche ora in compagnia, è scorrevole e delicato. Sono felice di averlo letto.

"Ciò che non dici non cade nell'oblio, fino a cancellarlo, a dimenticartene. Ciò che non dici ti si accumula dentro e si trasforma in un'insonnia, rimpianto, dolore alla gola. Diventa un vuoto che si riempie di nostalgia. E non si cancella, ma ti cancella."

NOTE SULL'AUTORE

Paolo Cuomo vive a Pontecagnano (SA). Si laurea in Scienze della Comunicazione nel 1999 con una tesi in cui tende a dimostrare come la valorizzazione del marchio aziendale si rifletta sull'immagine che un'azienda detiene rispetto alla platea dei consumatori. Appassionato di semiotica, ha da sempre conciliato i suoi interessi con la passione per la lettura. Fino a provare a cimentarsi nel ruolo di scrittore. Posso dirlo a te soltanto è il suo romanzo d'esordio.





sabato 11 aprile 2020

Recensione: La pedina di vetro di Antonella Tavassi La Greca

Salve lettori!
Come sapete ultimamente ho scoperto di avere una grande passione per i romanzi storici, ma fino ad ora non mi ero mai avvicinata all'epoca romana, nonostante la adori.
Quando la gentilissima casa editrice Di Renzo Editore mi ha proposto di leggere questa storia, non ho potuto resistere!





Casa editrice: Di Renzo Editore
Data d'uscita: (3 edizione) 12 dicembre 2019
Pagine: 264
Acquistalo QUI





TRAMA
«Non avevo ancora dieci anni, ma ero già sfuggita a due fidanzamenti ufficiali, il primo con Antyllus, il figlio di Antonio, il secondo addirittura con un barbaro: il futuro re dei Geti, Cotiso.In realtà sulla scacchiera della politica contavo come una pedina di vetro ai latrunculi, il gioco con il quale fin da bambina ero solita intrattenermi con mio padre. Ero diventata abile a impadronirmi della pedina del Re, che conserva la libertà di movimento anche quando il giocatore perde la Regina. Vincevo spesso e Augusto era deluso come un bambino, quando mangiavo la sua pedina venutasi a trovare tra due di colore diverso».

RECENSIONE

Si dice spesso che a fare la storia siano gli uomini, ma questo libro vuole essere un importante promemoria: anche se non se ne parla quasi mai, anche le donne sono in grado di avere e rappresentare ideali, di cambiare il corso di interi periodi storici. 

Ci troviamo alla fine del I secolo a.C., Cesare Ottaviano Augusto è l'unico arbitro della vita politica romana, princeps, ha tutto il potere della res publica nelle sue mani, eppure non è lui il protagonista di questa storia. 
Si tratta invece di Giulia, sua unica ed adorata figlia, nata dal matrimonio con Scribonia, da cui poi Ottaviano ha divorziato per poter sposare un'altra donna, Livia. Quest'ultima rappresenta una sorta di antagonista nel libro, attraverso gli occhi di Giulia è una donna disposta a tutto pur di assicurare ai suoi figli di essere eredi del marito.
Attraverso un immaginario diario tenuto da Giulia durante il suo esilio, prima a Ventotene e poi a Reggio Calabria, la donna racconta in prima persona le vicende che l'hanno costretta ad abbandonare Roma, l'amata Urbe che era stata la sua casa, in seguito ad un'accusa di adulterio e di cospirazione contro l'amato padre.

La narrazione non è caratterizzata dall'oggettività di uno storico, La pedina di vetro è molto di più: è toccante, pieno di sofferenza, ma anche di tanto amore. Permette di esplorare il punto di vista di un personaggio su cui di solito non ci si sofferma, anzi, non si cita nemmeno se non per nominare i suoi tre mariti o i suoi figli. Giulia però non è solo una pedina, buona solo a fare figli-lei è molto di più. E' una donna dal carattere molto forte, è determinata, amante dei lussi, ama circondarsi di artisti e giovani nobili che come lei hanno degli ideali. Non ama le regole, non le importa che corrano strane voci sul suo conto, ma pagherà presto il carissimo prezzo di tale sfrontatezza.

Storicamente molto accurato, ho adorato il fatto che il libro citasse gli storici e le opere da cui certe informazioni sono state estrapolate. In questo tipo di romanzi, la precisione è tutto, e se unita a emozioni e sentimenti estremamente reali, crea un qualcosa di assolutamente meraviglioso. E l'autrice è riuscita a fare questo e più!
Non posso fare a meno di consigliare questo libro, che per quanto sia ambientato prima della nascita di Cristo, è tremendamente attuale, perchè conoscere le donne, oltre agli uomini, che hanno segnato la storia è fondamentale.

Ringrazio ancora la casa editrice per avermi inviato una copia del romanzo! <3

NOTE SULL'AUTRICE
Antonella Tavassi La Greca (Napoli, 1951 – Roma, 2008) è stata una docente e scrittrice italiana.
Ha vinto il premio Fregene per la narrativa 2004. Studiosa di storia romana, se ne è occupata in varie opere, come in La Pedina di Vetro, biografia di Giulia maggiore, la figlia dell'imperatore Augusto che sarà esiliata dal padre a Ventotene, Le due Agrippine, un romanzo storico le cui tragiche vicende sono ricostruite attraverso le lettere che l'autrice immagina si siano scambiate Agrippina maggiore, il marito Germanico e la loro figlia Agrippina minore (madre di Nerone). Dal primo dei due romanzi venne tratto il testo teatrale La voce di Giulia.
Il romanzo La guerra di Nora, scritto sotto forma di diario, permette di ricostruire una vicenda ambientata negli anni di piombo.